Ultimo aggiornamento Sabato 06 Febbraio 2021 09:33
Con delibera del 22 gennaio l’EPAP – l’Ente di Previdenza Pluricategoriale – ha assunto una ferma posizione sulla nota vicenda della Convenzione AGEA-CAA 2020-2021, che prevede, entro il 30 settembre, l’obbligo di assunzione quali “lavoratori dipendenti” di tutti gli abilitati ad accedere e operare nei sistemi informativi dell’organismo pagatore.
Il CdA di EPAP ha deliberato all’unanimità di costituire l’Ente in giudizio “ad adiuvandum” delle ragioni di UNICAA – il CAA di riferimento dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali – nel ricorso avanti il TAR Lazio, per la sospensione e l’annullamento delle parti impugnate della Convenzione AGEA-CAA 2020-2021.
L’EPAP, nella convinzione delle ragioni rivendicate da tutti i professionisti italiani, ha dunque inteso dare un segnale di presenza e di compattezza di tutti gli attori, affiancando UNICAA nell’importante lavoro di tutela delle opportunità, ma anche della qualità delle prestazioni che i professionisti del settore agricolo hanno sempre saputo garantire alla pubblica amministrazione.
“La convenzione approvata da AGEA evidenzia una palese condizione lesiva delle prerogative e dei liberi professionisti – afferma il presidente di EPAP Stefano POETA – determinando una distorsione del mercato dei servizi alle imprese agricole con pregiudizio dei redditi professionali, delle pari opportunità di tutti gli operatori e delle funzioni previdenziali e assistenziali delle casse di previdenza. Per questo l’EPAP ha inteso dare un forte segnale ponendosi al fianco di tutti i protagonisti che operano per la piena valorizzazione delle migliori professionalità”.
“Sostenere, come articola la nuova convenzione AGEA, il principio che lo status di “lavoratore dipendente” attribuisce di per se la qualifica di soggetto “esperto e affidabile” al contrario di quello di “libero professionista”, non solo è una evidente distorsione della realtà – afferma il consigliere EPAP Alberto BERGIANTI – ma contraddice anche il senso comune che riconosce nello studio, nella formazione, nell’esperienza e nell’assunzione di responsabilità personale e professionale, gli elementi alla base della qualità della prestazione”.
Stante la gravità della questione, il CdA dell’EPAP ha anche ritenuto di esprimere la disponibilità dell’Ente a valutare eventuale ulteriori interventi adesivi in costituzioni dirette sull’argomento che gli organismi apicali delle categorie afferenti ad EPAP volessero presentare, dando forza collettiva alle istanze delle intere categorie.